Forfettari, scelte mirate all’apertura della partita Iva su fattura, contributi e aliquote

Il tema del momento è sicuramente l’obbligo di fattura elettronica. Il Dl Pnrr 2, anche dopo il secondo passaggio in Consiglio dei ministri, ha confermato il debutto dal 1° luglio 2022 ma stabilendo un esonero fino al 31 dicembre 2023 per i soggetti che nell’anno precedente abbiano conseguito ricavi o percepito compensi, ragguagliati ad anno, superiori a 25mila euro. Il riferimento all’anno precedente dovrebbe portare a escludere l’applicazione immediata dell’obbligo per chi ha aperto o aprirà la partita Iva nel 2022 con accesso nel regime forfettario.

Riduzione contributi Inps

Per i soggetti che hanno l’obbligo di iscrizione alla gestione Ivs (artigiani e commercianti) ricordiamo che è previsto un regime previdenziale opzionale di favore. Non possono invece accedere al regime agevolato i professionisti (non soggetti a iscrizione Cciaa) per i quali non vi è l’obbligo di iscrizione ad una cassa professionale e che hanno l’obbligo di iscrizione alla gestione separata Inps. Il regime in questione consiste nella riduzione contributiva del 35% che è adottabile su specifica richiesta del diretto interessato che dovrà essere effettuata in modalità telematica

Aliquota al 5% o al 15%

Per il periodo d’imposta in cui l’attività è iniziata, e per i quattro anni successivi è possibile assoggettare il reddito ad imposta sostitutiva in misura ridotta, con aliquota del 5% anziché del 15 per cento. Tale riduzione è riservata esclusivamente ai contribuenti che non abbiano esercitato, nei tre anni precedenti l’inizio dell’attività (anche in forma associata o familiare) altra attività d’impresa o professionale, e a condizione che l’attività da esercitare non costituisca, in nessun modo, mera prosecuzione di altra attività precedentemente svolta sotto forma di lavoro dipendente o autonomo (esclusa la pratica obbligatoria per i professioni).